Scuola elementare di Vipiteno

Educazione

Edifici pubblici

Anno di costruzione

Realizzazione 2010

Zona

Alta Val Isarco

VIPITENO

Tipologia

Nuova costruzione

Standard CasaClima B

Pubblico

Committente Gemeinde Sterzing/Comune di Vipiteno

Architetto/Partner

Studio Cez Calderan Zanovello Architetti

Arch. CALDERAN CARLO

 Rinaldo Zanovello


Collaboratori:

Robert Bragogna
Lucio Giaracuni

Premio di Architettura

2011

Per molti secoli la Parrocchia di Vipiteno è rimasta isolata ai margini della palude che allagava la vasta piana a sud della città. Oggi le acque della palude sono diventate dei prati, ma, per quanto le case della città si sono avvicinate, l’immagine della chiesa, come isola leggermente sollevata sulla superficie dei campi, ha potuto preservarsi. L’analogia tra i prati attuali e l’acqua scomparsa non è solo letteraria, il livello della falda freatica si trova subito sotto il livello del terreno. Per evitare un abbassamento della falda a causa della costruzione della scuola ed un suo inevitabile sollevamento nell’area della Parrocchia, è stato scelto un edificio che non affondi nella terra, che sia cioè privo di piani interrati. La nuova scuola è costruita sopra una zattera, sollevata di 80 cm dal piano di campagna: un edificio apparentemente senza peso, sospeso sui prati. La nuova scuola é un corpo allungato la cui geometria si adegua a quella del lotto e la cui altezza corrisponde a quella degli edifici residenziali confinanti; la misura dei fronti allungati delle facciate è però quella dei corpi di fabbrica che circondano la Parrocchiale: il portico del cimitero e le mura di difesa della Commenda. Si é rinunciato ad accentuare il nuovo edificio rispetto alle emergenze monumentali dell’intorno, la nuova architettura e i nuovi spazi aperti sono pensati in primo luogo come sfondi contro i quali leggere la chiesa di Santa Elisabetta della Commenda, la Torre Campanaria, la Parrocchiale. La complessità interna dell’edificio non si svela immediatamente all’esterno, un filtro composto da tronchi privati della loro corteccia, disposti tra la zattera di appoggio ed il tetto, avvolge omogeneamente i quattro lati della scuola. Al variare del punto di vista o delle condizioni di luce durante la giornata l’articolazione interna diverrà visibile o scomparirà dietro il ritmo serrato dei tronchi. Solo sul lato est, di fronte alle aule d’insegnamento, la regolarità del ritmo delle colonne lignee è interrotta. I tronchi lasciati con la loro corteccia si dispongono liberamente in più file a formare un bosco artificiale che filtra la luce del mattino di fronte alle aule.

Premiazioni: 1. premio Premio d'Architettura Alto Adige 2011

Pubblicato: turrisbabel n.88 / The Plan n.066 / C3 n.343

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